EnduroItalia

Causa notte insonne, il report è diventato piuttosto lungo, non biasimo chi
legga solo il titolo :)
La domenica era iniziata male: i nuvoloni non promettevano niente di buono e la
passeggiata mattutina prevista non si prospettava gradevole, come se non
bastasse mia figlia si sveglia con la febbre mandando a monte ogni programma di
svago domenicale... ma non tutti i mali vengono per nuocere...
Intorno alle 12 andando al Bancomat della piazza del comune di Selargius sento
il rumore cupo di monocilindrico e vedo sfrecciare una moto da enduro arancione
che si fa strada tra le macchine nel traffico cittadino.
Alla guida un gaggio (tipaccio rozzo) con un giubbotto nero e casco bianco e blu che sgasa in modo esagerato. Mi sembra subito evidente che non è un endurista, lo seguo con lo sguardo per vedere che direzione prende e monto in macchina velocemente per andargli dietro. Corro come un pazzo e faccio sorpassi azzardati nel centro cittadino, tra gli improperi degli automobilisti domenicali che passeggiano per la via San Martino.
Ovviamente non riesco a raggiungere il forsennato motociclista ma dato che
durante la settimana ho girato molto e raccolto informazioni sui posti caldi del
paese, possibili covi di ladri e depositi di refurtiva, mi dirigo oltre il
ponte, verso la via Lussu e, dopo qualche giro mi fermo a fianco ad altre
macchine parcheggiate, spengo il motore e apro completamente i finestrini.
Dopo qualche minuto sento nuovamente lo stesso rombo: è uno scarico aperto, un silenziatore a cui hanno tolto i dbkiller probabilmente. Aspetto e lo vedo di
nuovo da lontano sfrecciare sulla via Venezia e strade parallele.
Erano quasi le 13 e dovevo ancora finire il giro di commissioni per poi rientrare a casa, dove aspettavamo per pranzo Bruno Bxt (amico endurista del gruppo Polverosi-Ichnusa) e consorte. Quando arrivo e racconto all'amico endurista dell'incontro non proprio ravvicinato, lui mi asseconda nell'idea (che già mi tormentava) di andare a verificare se poteva essere la mia moto quella che scorrazzava per le vie cittadine, portata in modo disinvolto dall'ignoto "motogaggio"!
Ci muoviamo alla volta della via Venezia e sentiamo nuovamente il rombo. Non
riesco a credere che uno possa andare in giro tranquillamente con una moto
rubata e per giunta nello stesso paese in cui ha commesso il furto, ma val la
pena di tentare.
Facciamo qualche giro tra le strade malfamate, parcheggiamo, giriamo ancora a
piedi e poi di nuovo in macchina, ci appostiamo quando vediamo che il nostro
uomo si ferma in mezzo a una cricca di lestofanti, restando sempre in sella alla
rumorosa moto arancione. Cerco di mettere a fuoco meglio e noto che la moto era
priva della targa e del codino a cui era fissata la stessa, gli adesivi
mancavano quasi tutti, come anche i paramani, ma il contesto mi faceva sperare
che potesse essere LEI.
Ci spostiamo in una strada parallela e quando l'improbabile centauro riparte
impennando sul marciapiede della via Venezia sparisce dalla nostra vista, chiedo
a Bruno di fermare la macchina all'inizio della strada per aspettare che
ripassi: inutile seguirlo, dobbiamo aspettare che si fermi, dato che fa sempre
gli stessi giri. Questa volta telefono ai Carabinieri e li avviso di aver
individuato una moto sospetta che sembra essere quella di cui ho denunciato da
poco il furto. Dopo una breve attesa mi passano la Stazione di competenza
(Quartu), da cui mi comunicano la partenza di una pattuglia. Faccio appena in
tempo a chiudere la comunicazione che il sospetto mette in moto e si sposta
verso la zona della via Lussu. Chiedo a Bruno di muoverci di nuovo verso le case
popolari mentre noto che la macchia nero-arancio imbocca un sentierino e si
infila in mezzo ai cortili nelle stradine retrostanti la via Lussu, passando
per un ingresso pedonale.
Prima di addentrarci nella zona malfamata passiamo alla Stazione dei Carabinieri
di Selargius che si trova proprio nella via Lussu, per chiedere se avevano
notizie della pattuglia allertata, questi contattano via radio i colleghi in
macchina e mi suggeriscono di cominciare a perlustrare la zona dove poco prima
ho visto sparire la moto, prima che i presunti ladri vedano la Gazzella e, a un
mio accenno sulle possibili reazioni dei malviventi mi sento rispondere: "guardi
che questo non è mica il Bronx!". "sa com'è" rispondo io, "non vorrei fare la
fine di quel poveraccio, figlio di un mio amico, che proprio lì hanno massacrato
a colpi di spranga qualche tempo fa...", "ma no, vada, vada..."
Taglio corto, il tempo stringe e i ladri non aspettano, esco dalla caserma e,
con grande sollievo vedo la gazzella proveniente da Quartu che si ferma davanti
a me. E' in questi momenti che fa piacere incontrare gli uomini dell'Arma!
Questi si dimostrano più bendisposti e mi assecondano avviandosi verso il vicolo
da me indicato e mentre fanno il giro dall'ingresso stradale, mi accingo a
entrare dal lato opposto del malfamato pertugio; prima però lascio a Bruno il
mio borsello con portafoglio, chiavi e cellulari, mi chiudo il giubbotto fino
quasi al naso, dato che ritengo che chi mi ha rubato la moto possa riconoscermi,
imbocco il vicolo mentre Bruno fa il giro con la macchina sulla strada
parallela.
Il mio intento era quello di localizzare la moto, segnalando subito il punto ai
militari prima che il gaggio o chi per lui si accorgesse della presenza della
gazzella e ripartisse a razzo vanificando ogni nostro tentativo di bloccarlo,.
Se esiste un Santo protettore degli enduristi, questo doveva essere lì presente,
perché sinceramente non so come sarebbe andata a finire se mi fossi trovato
davanti il losco individuo che accendendo prontamente il motore non credo
avrebbe avuto esitazioni nel decidere di farmi la riga in mezzo con le
tassellate, pur di farsi strada nello stretto passaggio verso l'unica via di
fuga rimasta!
Invece la tanto invocata fortuna questa volta ha preso la direzione giusta e,
come si dice, ha aiutato gli audaci (o pazzi incazzati per il furto subito) e
gli eroici rappresentanti dell'Arma giungono sul luogo prima del sottoscritto e
mi fanno un cenno da lontano indicandomi la moto arancione addirittura nel
cortile di una delle tante casette, all'aperto, senza la minima copertura!
Non riuscivo a crederci! Dapprima ho pensato che non potesse essere la mia moto,
che magari era veramente il legittimo proprietario che con la vendita di altra
refurtiva si era tolto lo sfizio di avere anche un enduro (quasi) in regola da
esibire alla cricca di ladroni-gaggi-tossici, suoi amici del cuore e custodiva
gelosamente il proprio mezzo nel cortile di casa dei genitori!
Ma l'impavido servo dello Stato (lo dico con ironia ma anche affetto, dato che
il buon esito dell'operazione in gran parte è merito suo e del suo collega) fa
valere subito la propria autorità chiedendo all'accusato i documenti della moto
e, ottenuta una risposta negativa urlata a gran voce tra evidenti scuse tipo
"non ho qui i documenti, la moto me l'hanno prestata...", chiede spiegazioni
sulla provenienza dell'oggetto.
La madre del tizio, anche lei accorsa all'arrivo delle Forze dell'Ordine,
continua a ripetere la stessa cantilena che sa di tentativo di scarico di
responsabilità "figlio mio, dove hai preso questa moto, chi te l'ha data? Ma
perché non mi hai detto niente...?"
Le cose cominciavano a prendere un'altra piega e il Carabiniere, si rivolge a me
chiedendo di controllare se riconoscevo la moto e appena mi sono avvicinato ho
notato i coperchietti dei filtri olio in Ergal, il copertone posteriore Metzeler
six days (appena sostituito e quasi squagliato, sigh!) diverso dall'anteriore
che era Pirelli, le manopole appena cambiate... E' LEIIIII!!!!
"non ho dubbi, questa è la mia moto!"
Arriva un altro tizio con la faccia da galeotto che si rivolge solo al ragazzo,
ignorando tutti i presenti "itta bolinti custusu...?"
Quando il Carabiniere gli chiede di identificarsi la risposta secca, senza la
minima esitazione è: "tta cazzu ti ndi importara a tui de chini seu deu?" dopo i
richiami alla moderazione dei termini del militare, il motogaggio spiega che si
tratta del fratello e l'altro comincia a fissarmi con aria di minaccia
chiedendomi se sono il proprietario della moto.
Insomma alla fine, dopo un esame un po' più approfondito, nel corso del quale
riscontro insieme ai CC che la moto oltre che della targa era priva anche dei
numeri del telaio, asportati mediante abrasione e riverniciatura della
superficie rimossa, i militari decidono di sequestrare il mezzo e trasportarlo
al loro deposito, invitandomi a portare copia della denuncia e del libretto di
circolazione, oltre che di un mio documento.
Da questo momento starò in attesa che la Procura attui la procedura per il
dissequestro a cui seguirà una nuova omologazione e immatricolazione, previa
risistemazione delle parti danneggiate o mancanti.
Sarà finita qui?
Cominciamo a predisporre allarmi e sistemi di sicurezza e di controllo adeguati
che forse è il caso....
Dei ladri non so niente, ma non credo che gli cambierà molto una denuncia in
più, la aggiungeranno al loro "Palmares" tra le tante onoreficienze ricevute!
Mike

diciamo che alla fine, la stupidità dei ladri t'è tornata utile; se fossero stati furbi, avrebbero smontato tutto e venduto i pezzi
girare come se nulla fosse dimostra due cose,
a) non sanno quanto un endurista conosca la sua moto, rumore, faccia, culo, adesivi graffi e ogni santo segno su ogni particolare
b) se uno nasce stupido, è molto difficile che riesca a dimostrare il contrario..

conosco bene la zona di Selargius, diciamo che è l'unica che conosco di Cagliari, ho uno zio che vive li vicino al Brotzu..ex militare, e i racconti che fa su questo genere di argomenti, non ti discostano troppo da quello che hai fatto tu.. purtroppo.

aimè, una gomorra locale..
ti sono vicino, conterraneo..

Cazzarolla!!! Sembra un film!!

Brao gnaro!!

Certo che nà pesada nel cul ghe l'arese dada al lader!! ;)  ( certo che un calcio in culo l'avrei dato al ladro)
probabilmente il fratello era un po' troppo grosso ;)


Storia a lieto fine......pero' che nervoso vedersi la moto trattare in quel modo "sull'asfalto" !!!!

... complimenti per la civiltà di reazione ...  _sisi ... conosco soggetti che in una situazione " simile " hanno recuperato il bene sottratto in modo decisamte più ... " attivo " ...  _sisi comunque un plauso ai carabinieri, sempre un eccellente punto di riferimento  _applauso ...

Certo, avrei potuto racimolare un pò di amici tra campioni di pugilato, kick boxing, box tailandese, etc... e organizzare la spedizione punitiva che nell'immaginario collettivo (delle persone oneste) è la cosa più ovvia da fare.
Ma, a parte l'elevato rischio dell'operazione - dato che nella mischia potrebbe anche saltar fuori qualche arma - e eventuali effetti collaterali (qualcuno che non c'entra niente e viene comunque massacrato di botte perché per sua sfortuna c'è capitato in mezzo...), c'è da considerare che tale punizione avrebbe quasi sicuramente come effetto delle rappresaglie che questi delinquenti organizzerebbero ai miei danni (atti vandalici, minacce e rischi di ulteriori ritorsioni) e dato che mi hanno fatto visita in casa per sottrarmi la moto, non credo che esiterebbero a cercarmi per fare di molto peggio.
Purtroppo in questi casi ci troviamo soli, magari in casa con la famiglia, ad affrontare un nemico senza scrupoli e i vicini, anche se sentissero qualcosa, non credo che interverrebbero per aiutarmi, sopratutto se si trovassero davanti una banda di delinquenti scatenati!
Quindi o si affronta il problema radicalmente (ma, purtoppo un bombardamento al Napalm _scoppio non credo sia possibile) oppure dobbiamo evitare di metterci sul loro stesso piano.
Perciò credo che ognuno di noi dovrebbe dare il proprio contributo in termini di presenza, dimostrando che non li temiamo, che noi persone oneste siamo 1000 volte più numerose di loro, che non subiamo con rassegnazione le loro prepotenze ma siamo determinati anche ad andare a cercarli in casa loro per riprenderci ciò che ci hanno tolto e guardarli in faccia per vedere che sono dei vigliacchi, dei disgraziati che non valgono un unghia di un mio piede perché io quello che ho, sudo e fatico per averlo mentre loro, inetti parassiti della società sanno solo approfittare della nostra buona fede di persone che hanno come prerogative di vita il rispetto del prossimo, il lavoro onesto e la dignità.
Se siamo uniti contro questi individui possiamo difenderci e combatterli senza passare dalla parte del torto.
Mike

...come direbbe il saggio tutto e' bene quel che finisce bene..... _ok _italia

Cambia nikname..............da ora segugio!!! _applauso _applauso

Ciao Mike, mi dispiace per quello chi ti è successo, l'importante è che alla fine sia andato bene e che tra non molto possa girare con la tua carotina.. ciaoooo

secondo me ne dimostra 3 di cose e la terza è che la legalità in Italia non ha nessun peso!
 _italia

secondo me ne dimostra 3 di cose e la terza è che la legalità in Italia non ha nessun peso!
 _italia
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Infatti è passato quasi un mese e nonostante abbia presentato anche istanza di dissequestro, non si muove ancora nulla!  _inca
La moto è in un deposito convenzionato coi Carabinieri, parcheggiata all'aperto. Tant'è che ho portato un telo per coprirla, sperando che non si ammufisca anche quello!

direi che ci vuole una fiction su questa storia!