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Il presidente della FMI, Paolo Sesti, ha incontrato le autorità locali, il Corpo Forestale e i Moto Club delle valli bergamasche per promuovere l'enduro nella patria storica di questa specialità

La CNF (Commissione Normative Fuoristrada) della Federazione Motociclistica Italiana ha partecipato il 26 gennaio ad una riunione a Bergamo presso la sede del Coni provinciale, indetta dal Delegato Provinciale Renzo D’Adda, alla quale erano invitate tutte le associazioni e gli appassionati di fuoristrada.

Titolo della serata: “Fuoristrada: NO ai divieti, SI’ alle regole”.
All’origine dell’incontro la situazione della Provincia, considerata la “culla” italiana del fuoristrada, patria di tanti campioni di enduro, cross e trial, sede “da sempre” di alcune delle manifestazioni fuoristrada più importanti, ma incappata negli ultimi anni in una spirale crescente di difficoltà, sia ad organizzare eventi che a praticare la specialità, che ne mettono a serio rischio la prosecuzione, se non la stessa esistenza. Erano presenti all’incontro il Presidente della FMI Paolo Sesti, il senatore Valerio Carrara (autore di una proposta di legge sull’argomento), il Presidente del Coni provinciale Valerio Bettoni, il Vicepresidente della Comunità Montana Val Brembana Giovanni Fattori, il Coordinatore della Commissione Fuoristrada Marco Marcellino, il membro della stessa Giulio Romei. Hanno poi partecipato a vario titolo, in una sala stipata da oltre 150 persone, alcuni personaggi rappresentativi del mondo fuoristradistico locale e nazionale.....

Tra i molti temi affrontati, particolare spazio hanno avuto le posizioni dei diversi Moto Club sulla circolazione su fondo naturale, le informazioni sulla trattativa in corso relativa alla modifica delle Legge Regionale Lombardia sulla circolazione fuoristrada, i contatti in corso con il Comando Generale del Corpo Forestale dello Stato, l’approfondimento dei rapporti con il CAI, l’attività della Commissione Normative Fuoristrada, anche di supporto ai diversi Club.

Una nota emersa dall’incontro è la considerazione che tra i diversi problemi, quello forse ancora maggiore, rispetto alla difficoltà di organizzare un evento, è la fruizione incontrollata dei percorsi di gara e delle zone limitrofe, durante e nei giorni successivi, da parte di appassionati che non seguono le necessarie regole del rispetto del territorio e del vivere civile. Una situazione che si confronta con la forte consapevolezza, da parte della stragrande maggioranza degli appassionati, che solo l’esistenza di regole certe, ma non vessatorie per una sola categoria, e il rispetto reciproco da parte di tutti gli “attori” in campo, può consentire la fruizione del territorio.

NO dunque alle sterili contrapposizioni tra sostenitori di un Ente o di un altro, che possono solo portare ad episodi spiacevoli e magari di inutile “lotta” reciproca; NO a comportamenti prepotenti che possono solo aggravare la situazione; NO ai “furbetti” che magari aggirano il problema nel singolo giorno, ma che peggiorano già nel medio periodo il sentimento comune degli “altri”, che poi si dimostrano ostili nei confronti di tutti i motociclisti.

SI’, invece, alla responsabilità sociale; al coinvolgimento di tutti gli Enti interessati; alla ricerca di situazioni di reciproca soddisfazione; alla mediazione con gli altri Enti interessati all’argomento (ambientalisti, cacciatori, pescatori e così via).

Due, tra gli altri, i punti importanti emersi dalla serata.
- Il senatore Carrara, presentatore di un disegno di legge chiamato a salvaguardare l’uso della moto in fuoristrada, ha ribadito l’impegno personale affinchè il testo arrivi in discussione in tempi “decenti” in Commissione Trasporti.
- L’intervento diretto del Presidente Sesti ha portato alla decisione di considerare la Regione Lombardia (in modo particolare l’ “alta Lombardia”) come un caso “pilota” su come si possa affrontare la situazione e cercare soluzioni condivise, grazie anche all’individuazione di una persona di riferimento (indicata dai Club) che si assuma la responsabilità di “guidare” le operazioni, in coordinamento con la Commissione Fuoristrada e la Presidenza FMI.

Tra i suggerimenti emersi: la ricerca del dialogo con le Associazioni “antagoniste”, affinchè possa continuare la pratica amatoriale; il contatto con gli Enti locali per usufruire del territorio in accordo con gli stessi; l’individuazione di percorsi liberamente usufruibili dai motociclisti; rendere facilmente “riconoscibili” gli appassionati che si impegnano a rispettare regole condivise e contribuire al ripristino dei luoghi dopo lo svolgimento di una gara, così come alla manutenzione periodica dei luoghi; disponibilità a pagare un contributo in denaro destinato alla manutenzione del territorio.

A margine, una forte convinzione della FMI: l’importanza assoluta che anche le Case costruttrici ed i loro Concessionari prendano conoscenza e soprattutto coscienza del problema. Perché se il fuoristrada si fermasse, per cause esterne, si tratterebbe sicuramente di una grave sconfitta della Federazione. Ma il mercato delle motociclette fuoristrada si fermerebbe per sempre.

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