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Domenica 9 ottobre, Castiglion Fiorentino (Arezzo), ultima prova del Campionati Italiani Under 23 e Senior, saranno ricordate come una delle pagine più buie dello sport enduristico. Esempio di accanimento per il numero dei coinvolti, indubbiamente alto, per le conseguenze, ed inoltre registrato e diffuso tramite social network e quindi a conoscenza della grande massa. Occasione ghiotta quella di una gara titolata per le truppe del Corpo Forestale dello Stato per intervenire in massa, far vedere che "ci sono" e fanno rispettare la legge; legge che per altro è chiara ed infatti fatta rispettare, già al sabato con tutte le moto entrate in parco chiuso con la loro targa originale montata.
Nessuna copia riprodotta, rimpicciolita, nessun numero a pennarello, insomma rispettata la legalità ed allora perché una tale perseveranza? Per ossequio alla cronologia, la gara è partita , è stato fatto un legittimo controllo delle targhe nel corso della stessa, addirittura cronometrato per non penalizzare i concorrenti, sono stati verificati coloro che si trovavano senza targa ed al termine della giornata "beccati". Il putiferio è scoppiato ai paddock, intorno alle 16, poiché il clima indotto dalle azioni repressive è risultato fortemente avverso nei confronti dei concorrenti.
Sarà vero che fare off road non sia politicamente corretto, però oggi gli enduristi sono cittadini con più doveri, tutti a caro prezzo, che diritti, vanno trattati con rispetto non come delinquenti; si mettono pure un numero ripetuto tre volte sulla moto tanto da essere più facilmente verificabili. Non sappiamo se vi siano state direttive locali o nazionali sull'intervento, ma l'utilizzo di tre vetture ed un elicottero sembra esagerato e non rispettoso dell'attuale momento di crisi economica che mette in ginocchio le Pubbliche Amministrazioni. Quello che è successo nel corso del pomeriggio lo vogliamo cancellare dalla memoria; bene ha fatto chi ha censurato il video, il quale non insegna niente, poiché la maggior parte dei fuoristradisti sono gente civile che dialoga, bisticcia, fa le proprie rimostranze, ma non si scaglia contro pochi, collaborativi Carabinieri, più impegnati a gestire gli stupori e le proteste derivanti dall'intervento, che a dare addosso ai motociclisti. Ebbene senza tanto clamore era sufficiente verificare le moto, verbalizzare, nel caso fermarle, ma non creare un tale polverone, saremmo poi andati a discutere la giustezza delle interpretazioni della Legge.
Dobbiamo ripartire da un brutto pomeriggio per capire come risolvere non solo il problema Castiglion Fiorentino ma anche quello delle targhe. La FMI sta lavorando per risolvere questa brutta situazione con la propria Commissione Normative Fuoristrada (CNF) e speriamo che l'intelligenza sia superiore ai rancori. In questa zona ci sarà nel 2012 la prova italiana del campionato mondiale Enduro, la FMI e tutti gli appassionati, ma noi pensiamo anche gli albergatori, i ristoratori, i benzinai, i supermercati, insomma tutti coloro che trarranno locale profitto dall'evento si aspettano che non si ripetano tali brutti momenti.
Ora è importante capire se l'intervento così massiccio del CFS sia dovuto ad esigenze specifiche o fa riferimento ad ordini superiori. La Toscana, l'Italia sportiva non si meritano una figuraccia planetaria, anche perché in quel caso non ci sarà un videoamatore e tanti telefonini accesi ad hoc, ma cineprese pronte a diffondere immagini in tutto il mondo, vogliamo che si ripeta la medesima situazione? Prioritario però per il mondo motociclistico risolvere il problema targa; in una rapida cronologia il popolo dei social network e dei forum deve sapere che la CNF da anni lavora senza clamori al problema, ma non c'è al momento soluzione poiché va cambiata una legge nazionale, il Codice della strada.
Sappiamo che in mezza Europa le moto Off Road hanno doppia targatura, Svezia, Germania, Finlandia, se non specifica come in Catalogna, solo alcuni esempi, ma lo stato della politica italiana è talmente basso che è meglio non illudersi, i problemi all'ordine del giorno sono altri. Non ci illudiamo neppure di risolverlo in Parlamento dove è depositato e fermo da anni il DDL , sul tavolo dei senatori di riferimento, ma mai attuato il passaporto tecnico che permetterebbe , come è successo nei Rally, di avere veicoli ad uso sportivo-agonistico sottoposti ad una diversa regolamentazione.
La proposta "targa FMI", da usare all'uopo, non ha trovato alleata neppure l'ANCMA, di fatto sindacato dei costruttori. Su questo tema sono state fatte riunioni e discussioni, e nell'ultima con le Case , poiché le stesse non si sentono tanto potenti da imporre il targhino, si è arrivati alla ponziopilatesca decisione di apporre le targhe originali nell'attesa che od i costruttori, dal 2013, od i produttori aftermarket, speriamo da subito, costruiscano dei parafanghi che possano contenere il formato attuale. Le moto diventeranno certamente più brutte ma almeno salvaguarderemo uno sport …. senza ghettizarlo in Enduro-park, per altro necessari da altri punti di vista; e sarà meglio che anche i trialisti e le Case interessate siano coinvolte sull'argomento.
In memoria del "cinghiale" Fabrizio Meoni avremmo preferito un'altra giornata, di sport come lui amava, di rispetto, di amicizia, così non è stato, dobbiamo ripartire sperando almeno che nel 2012 si onori il ricordo di un personaggio unico con un Gran Premio d'Italia indimenticabile.
Marco Marcellino
Coordinatore CNF