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Autore Discussione: [DAY 5] DAKAR 2016 DA JUJUY A UYUNI [MOTO 642 KM] 7 GENNAIO 2016  (Letto 3376 volte)
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« inserita:: 07 Gennaio 2016, 09:34:04 »

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« Risposta #1 inserita:: 07 Gennaio 2016, 20:39:59 »

FONTE: OMNICORSE.IT

Dakar, Moto, Tappa 5: secondo acuto di Toby Price
Le KTM monopolizzano le prime quattro posizioni odierne, ma in testa alla generale resta la Honda di Goncalves

7 gennaio 2016 17:37
Dakar, Moto, Tappa 5: secondo acuto di Toby Price

La Dakar 2016 sembra quasi una partita tra Toby Price e Joan Barreda. In questi primi sei giorni di gara, infatti, sono stati solamente loro a spartirsi le vittorie di tappa tra le moto, anche se lo spagnolo della Honda per ben due volte è incappato in penalità che lo hanno visto successivamente arretrare.

Oggi è stata la volta dell'australiano della KTM, che nella quinta tappa (accorciata di 6 km per la presenza di troppi spettatori lungo la parte finale del percorso, con il rischio che si possano creare incongruenze nella classifica), quella che conduceva ad Uyuni, in Bolivia, e valeva come seconda parte della Marathon, ha concesso il bis del successo ottenuto nella seconda tappa. La sua è stata una prova perentoria, visto che si è presentato sul traguardo con un vantaggio di ben 2'21" su Antoine Meo, che continua a stupire alla sua prima Dakar, e di 2'33" su Stefan Svitko. La Casa austriaca, dunque, ha risposto alle due triplette Honda dei giorni precedenti, riuscendo a piazzare addirittura un poker, perché a staccare il quarto tempo è stato Matthias Walkner.

Nonostante il dominio delle KTM, c'è ancora una Honda davanti a tutti nella classifica generale. Paulo Goncalves non ha vissuto sicuramente la sua miglior giornata, chiudendo oltre la decima posizione, ma il portoghese della HRC ha mantenuto i galloni di battistrada, con un margine di 1'45" su Svitko e 1'47" su Price. Il migliore tra i piloti HRC sul traguardo di Uyuni è stato però ancora una volta Joan Barreda: lo spagnolo ha chiuso quinto, ma se non altro è riuscito a ridurre il suo gap nei confronti della CRF450 Rally gemella, portandolo a 2'27". Ora comunque la classifica è davvero cortissima, perché pure Walkner è a solo 2'57" in quinta posizione.

Dopo essere stato grande protagonista fino a ieri, oggi invece ha perso un po' di colpi l'argentino Kevin Benavides, che è scivolato in sesta piazza a 6'46", poco davanti ad un Meo che di contro continua a scalare posizioni. Sotto ai dieci minuti di ritardo poi troviamo anche le due Husqvarna di Ruben Faria e Pablo Quintanilla, mentre a completare la top ten c'è la Sherco di Alain Duclos, che però è già a 13'39".

Non è stata una speciale particolarmente brillante quella degli italiani: il migliore è stato Alessandro Botturi, autore del 21esimo tempo con la sua Yamaha e in questo modo ha mantenuto la 17esima piazza nella generale a circa 25 minuti. Arretra invece Paolo Ceci, ora 25esimo, giusto due posizioni davanti ad uno Jacopo Cerutti che mantiene un buon ritmo.

Ricorderete sicuramente che la notizia di ieri era stata il bel gesto di Laia Sanz, che aveva preferito fermarsi a soccorrere Pela Renet piuttosto che pensare alla classifica. La spagnola della KTM è stata ripagata dalla direzione gara, che le ha ridato buona parte dei 40 minuti persi per questo: ora quindi Laia è risalita in 18esima piazza a pochi secondi di distacco da Botturi.

DAKAR RALLY, Quinta Tappa, 07/01/2016
Classifica generale Moto (primi dieci)
1. Paulo Goncalves - Honda - 14.30'07"
2. Stefan Svitko - KTM - +1'45"
3. Toby Price - KTM - +1'47"
4. Joan Barreda - Honda - +2'27"
5. Matthias Walkner - KTM - +2'57"
6. Kevin Benavides - Honda - +6'46"
7. Antoine Meo - KTM - +6'49"
8. Ruben Faria - Husqvarna - +8'13"
9. Pablo Quintanilla - Husqvarna - +8'30"
10. Alain Duclos - Sherco - +13'39"
Gli italiani:
17. Alessandro Botturi - Yamaha - +25'37"
25. Paolo Ceci - Honda - +34'24"
27. Jacopo Cerutti - Husqvarna - +40'50"
54. Manuel Lucchese - Yamaha - +2.07'33"
66. Livio Metelli - KTM - +2.42'30"
68. Diocleziano Toia - KTM - +2.44'09"
74. Alessandro Barbero - Husqvarna - +3.04'43"
110. Francesco Catanese - Yamaha - +5.43'45"
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« Risposta #2 inserita:: 07 Gennaio 2016, 20:48:23 »

FONTE: OMNICORSE.IT



Ivan Cervantes ha fatto un bel volo oggi, nella Tappa 5 della Dakar 2016, ma della caduta non ricorda nulla. O meglio sa che qualche cosa è accaduto perchè non sta bene e gli fa male la testa, specie nella parte dove ha battuto, ma per sapere esattamente che cosa è successo chiede agli altri.

Ad Adrien Metge per esempio che arrivava dietro di lui e che lo ha ritrovato in piedi. “Non ero caduto per terra – racconta Ivan, ancora un po' intontito – dice che quando mi ha visto io ero in piedi e poi sono svenuto”.

La nota che Ivan deve forse aver sbagliato, forse annebbiato dall'altitudine – 4000 metri oggi per gran parte della speciale – era una curva a destra, secca e lui deve essere arrivato lungo. Lui ricorda la curva, e ricorda il manubrio che sbacchetta e la moto che letteralmente lo disarciona. Deve essere caduto di testa, se solo se lo ricordasse...

”Mi è partito il davanti della moto e invece di cadere di lato, come accade quando sei lungo su una curva, il manubrio ha sbacchettato e mi ha fatto saltare via – e aggiunge – Adrien Metge stava dietro di me, non più di 20 secondi e dice che quando mi ha raggiunto io ero in piedi, strano, no?”.

Non se lo ricorda tanto bene Ivan ed è ancora stordito dalla caduta, ma sta bene. Si tiene sulla testa una bottiglia di acqua fredda per attenuare il dolore di una botta forse, ma il casco è integro e addosso non lamenta dolori di alcun genere.

Potrebbe essere stata l'altitudine e di sicuro più di qualcuno oggi ha sofferto perchè è la prima volta che una speciale della Dakar sale a 4600 metri di altezza, e soprattutto che una buona parte del tracciato resta a 4000 per così tanti chilometri.

Spossati, stanchi, con un lieve mal di testa, tanti piloti si buttano in un angolo a riposare al bivacco di Uyuni in attesa delle propria assistenza che sta arrancando su una strada non asfaltata, su un trasferimento di più di 500 chilometri che li porterà in mezzo al nulla, dove sorge appunto il paese di Uyuni.
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